Necropoli di Puttu Codinu
La necropoli ipogeica di Puttu Còdinu, che si trova nella Strada Statale 292 nel territorio di Villanova Monteleone, è stata scavata nella roccia calcarea dalle popolazioni neolitiche ed è la più antica testimonianza dell’uomo nella zona. Assieme al nuraghe Appiu, è il sito archeologico più famoso di Villanova Monteleone.
È costituita da nove tombe collettive, che vengono comunemente chiamate in sardo domus de janas (letteralmente “casa delle fate o delle streghe”, in quanto secondo la leggenda vi dimoravano queste entità.
Grazie agli studi archeologici si è scoperto che si tratta di complessi tombali collettivi databili a partire dal 3500 a.C. (Neolitico finale), pertinenti ad un villaggio che sorgeva probabilmente nelle vicinanze, ma di cui non si è ancora trovata nessuna traccia. Il nome Puttu Codino significa ‘pozzo di roccia’.
In antichità il sito archeologico ha subito interventi di trasformazione, con ampliamenti di sepolture e aperture di nuove camere, alcune delle quali, sicuramente destinate ad ospitare le sepolture di personaggi di rango: presentano infatti finiture piuttosto elaborate sotto il profilo simbolico.
Particolarmente interessante è la Tomba numero otto, a cui vi si accede da un “dromos” (breve corridoio) sopraelevato che si conclude con un vestibolo di pianta quadrangolare, privo del soffitto. Nella cella maggiore è rappresentato il soffitto a doppio spiovente, con trave centrale e sette travetti per lato. Tra i motivi decorativi ed elementi simbolici nelle pareti sono scolpite lunghe corna ‘a fascia’, riquadri e protomi taurine, che sono presenti anche in altre tombe e richiamano il dio Toro, simboli di fertilità in varie religioni del Mediterraneo.
All’esterno della Tomba VII, si trovano due menhir e una lastra con faccia piana, che si interpretano come segnacoli dell’area funeraria che includeva le tombe VIII-IX.
Per raggiungere la necropoli di Puttu Codinu bisogna percorrere la SS 292 nel tratto che collega Villanova a Monteleone Rocca Doria e a Romana. Arrivando da Villanova troverete sulla sinistra il cancello per accedere al sito archeologico.
Gli orari estivi per visitare la necropoli sono: mattino 10.00-13.00; pomeriggio 14.30-17.30.
Nuraghe Badde Chera
Il territorio di Villanova è stato abitato in epoca molto antica. Ci sono vari siti archeologici di notevole importanza. Uno di questi, a circa 5 chilometri in linea d’aria da Villanova Monteleone, è il Nuraghe Badde Chera.
Il complesso nuragico è costituito da una torre principale e bastioni con una o due torri aggiunte. È costruito in trachite, una roccia magmatica effusiva. Intorno al nuraghe si possono osservare i resti di un insediamento.
Nuraghe Appiu
Sulla sommità dell’altopiano di Chentu Mannas, ai piedi del monte Cuccu, in un’area suggestiva tra montagne e mare del nord-ovest della Sardegna si trova il nuraghe Appiu. Ai suoi piedi un vasto villaggio nuragico di circa 200 capanne e un’area sacra e funeraria. L’altopiano domina a ovest la fascia costiera compresa tra il promontorio di Capo Marargiu e Capo Caccia.
L’area archeologica si raggiunge percorrendo la strada provinciale 12, nel pezzo di strada che collega Villanova Monteleone a Montresta: dopo 8 km circa troverete il cartello che vi fa accedere ad una stradina secondaria, lunga circa 3 km.
Sono stati effettuati diversi interventi di scavo e consolidamento delle strutture rimaste, per valorizzare questo importante sito dell’età del Ferro (900-800 a.C.).
Nel 2012 si è eseguito un lavoro di restauro che ha rimosso il crollo che sovrastava le strutture. Questo intervento ha messo in luce un nuraghe quadrilobato con cortine rettilinee che si raccordano alle torri laterali mediante conci perfettamente sagomati a forma di “L”. Le strutture sono articolate in isolati intorno a un cortile centrale coperto. Ogni ambiente-capanna aveva una funzione propria e ce ne sono alcune ancora da studiare.
L’unica apertura è nella parte alta, destinata a far entrare la luce e a far uscire il fumo dei focolari.
Dai materiali rinvenuti duranti gli scavi è stato possibile collocare l’insediamento agli inizi dell’età del Ferro, tra il X e IX secolo a.C. Oltre che abitazioni, le capanne erano molto probabilmente anche magazzini e laboratori artigianali.
Al parco archeologico del Nuraghe Appiu si può accedere con visita guidata. Oltre all’Appiu, si trovano numerose testimonianze archeologiche di diversa datazione (dalle più antiche fasi preistoriche all’età medievale): c’è un altro nuraghe ma monotorre chiamato Punta ‘e su Crabile, una tomba di Giganti dentro un boschetto di sugherete, due piccoli dolmen e, non lontano, un recinto megalitico con un tempio a megaron.